Nel bellissimo volume “I poteri privati e il diritto della regolazione”, a cura di Pietro Sirena e Andrea Zoppini, in onore dei 40 anni dalla pubblicazione del volume di Cesare Massimo Bianca “Le autorità private”, anche un mio contributo dal titolo “L’autorità privata del provider”.
A 40 anni dalla sua pubblicazione, il volume di Cesare Massimo Bianca su «Le autorità private» (Biblioteca di diritto privato ordinata da Pietro Rescigno, Jovene, Napoli, 1977) mostra ancora l’estrema attualità di una riflessione sull’incidenza del potere privato – «di diritto», o anche meramente «di fatto» – nei rapporti tra consociati; sulle tecniche a disposizione dell’ordinamento giuridico per la tutela di interessi generali, collettivi e individuali; sulle ripercussioni che tali svolgimenti possono avere rispetto alle categorie tradizionalmente a disposizione del giusprivatista.
Questa prospettiva d’indagine – invitando a rivisitare la classica lettura che contrappone(va) un diritto privato dell’eguaglianza a un diritto pubblico dell’autorità – si intreccia in modo significativo con le più recenti analisi del «diritto della regolazione», nel quale si può oggi scorgere la più compiuta realizzazione di quel «diritto economico dei rapporti di impresa, compenetrazione di tecniche pubbliche e private» già efficacemente tratteggiato nella pagina di Bianca.
Il «diritto privato regolatorio» muove oggi dai principî immanenti dell’ordinamento dell’Unione europea, dalle libertà fondamentali dei Trattati, dalla disciplina dei mercati regolamentati, dalla trama di precetti che conformano i rapporti contrattuali tra imprese e, poi, tra imprese e consumatori. In questi contesti, la norma imperativa, espressione di istanze di realizzazione dell’individuo e di effettività della dinamica concorrenziale, innerva il rapporto privatistico, piegando l’autonomia dei consociati al perseguimento di obiettivi di rilievo pubblicistico, ulteriori rispetto agli interessi dei soggetti («privati») coinvolti in una singola operazione economica. In questo contesto, anche sulla scorta degli impulsi della psicologia cognitiva, trovano sempre maggiore applicazione discipline
di settore fondate sugli orientamenti del «paternalismo libertario», nelle quali è alla regola dispositiva che si affida il compito di «guidare», senza formalmente vincolare, le condotte degli individui verso esiti ritenuti efficienti per il sistema generale.
Simili forme di contenimento dell’autonomia (e del potere) dei privati realizzano la precondizione essenziale al concreto esplicarsi del modello costituzionale di società basata sulle libertà individuali che, nel programma ordo-liberale, costituisce l’obiettivo ultimo di una politica del diritto fondata sull’integrazione economica e sulla rimozione delle disparità di trattamento nel commercio.
Questo volume intende fornire un’analisi delle ripercussioni sistematiche che una disciplina privatistica funzionalizzata al controllo del potere privato, e delle sue forme di esercizio, può avere rispetto al tradizionale sistema delle fonti del diritto e sulle regole operanti in specifici settori dell’ordinamento.
Gli scritti che lo compongono riprendono i contenuti delle relazioni svolte nel convegno di studio promosso congiuntamente presso l’Università degli Studi Roma Tre e l’Università commerciale “Luigi Bocconi” e svoltosi nelle giornate del 27 ottobre e del 9 novembre 2017.
L’iniziativa è stata organizzata a partire da una call for papers che ha sollecitato la comunità scientifica a tentare, proprio a partire dall’analisi delle attuali manifestazioni del potere, una ridefinizione dei rinnovati tratti caratterizzanti del diritto dei privati. L’attenzione è stata in particolar modo riposta in quella sintesi tra autonomia e regolazione del mercato agevolmente rinvenibile nei rami dell’ordinamento che più direttamente sono espressione dell’iniziativa economica dei consociati (es. contratto, impresa), ma che oggi non sembra potersi sottovalutare anche in settori ove l’influenza dell’autonomia privata assume un ambito operativo più rilevante che in passato (e il riferimento, come si osserva già da una lettura dell’indice del volume, è in primo luogo al diritto di famiglia e alla disciplina della persona e delle successioni).Milano-Roma, 19 aprile 2018
Pietro Sirena
Andrea Zoppini
Lo trovate qui: http://romatrepress.uniroma3.it/ojs/index.php/poteri
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